I record stabiliti durante il 2020 per l’industria VC, sono stati letteralmente polverizzati dal 2021. Dopo quasi due anni dall’inizio della pandemia, gli investimenti in capitale di rischio non fermano la loro crescita, contribuendo anche alla ripresa economica del settore nonostante un quado macroeconomico dai segnali contrastanti e una pandemia dalla quale non si intravede ancora una via d’uscita definitiva.
Gli investimenti dei VC in startup continuano a crescere con un’accelerazione costante dal 2018 che neanche il Covid è riuscito a fermare. Il 2018 e’ stato l’anno dei record per investimenti in startup provenienti da Venture Capital negli Stati Uniti. Nel 2018, per la prima volta dal 2000 – anno della bolla “dot com” – si sono sorpassati i 100 miliardi di dollari in investimenti fatti da VC con un totale di 144,2 miliardi investiti in startup tecnologiche.
Il 2021 aveva dimostrato già nel primo semestre di avere i numeri per superare i livelli raggiunti nel 2020, ma l’anno si è chiuso con il “quasi” raddoppio degli investimenti, risultato inimmaginabile a inizio anno. Numeri da record dovuti in gran parte al fenomeno sempre più frequente dei cosiddetti “mega-round” (oltre 100 milioni di dollari), la cui crescita continua e ha fatto registrare, nel 2020, un record di 329 accordi, e per il 2021 i 380 nel solo primo semestre: nel 2011, meno di un decennio fa, il numero di “mega-round” chiusi è stato pari a 46.
I mega round chiusi nel primo semestre del 2021 hanno già superato gli 80 miliardi di dollari e il record di 76.7 miliardi stabilito nel 2020. Nel terzo trimestre, 49,5 miliardi di dollari sono stati investiti in mega round, portando il totale da inizio anno investito in mega round a 136,5 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto al record del 2020.
La crescita di questa tipologia di deal è anche un segnale forte di predilezione dei fondi di capitali di rischio per investimenti in startup consolidate e che hanno la capacità di restare private a lungo.
Un’altra caratteristica importante è la crescita degli investimenti da parte dei fondi Crossover – fondi che investono sia in capitale pubblico, che in capitale privato.
La partecipazione degli investitori crossover ad investimenti privati ha raggiunto livelli senza precedenti. I gestori patrimoniali di public equity stanno adottando sempre più l’investimento su imprese private come strategia. Il primo semestre ha visto un’esplosione nella partecipazione di investitori crossover, per un totale di $ 63,5 miliardi di capitale in 524 operazioni VC e probabilmente supererà i $ 100 miliardi entro la fine dell’anno.
Il fenomeno si inserisce in uno scenario più ampio: il numero crescente di accordi con investitori VC non tradizionali, come fondi comuni di investimento, hedge fund, investitori aziendali e, appunto, i crossovers.
La partecipazione importante di investitori non tradizionali (NTI) negli accordi di VC è un fenomeno relativamente nuovo che ha iniziato a crescere nel 2018 quando gli accordi con la partecipazione a NTI hanno superato per la prima volta la quota di $ 100 miliardi, quasi il doppio del precedente massimo di $ 59,1 miliardi nel 2015 e il primo di quattro anni consecutivi con così alti livelli di partecipazione.
In crescita anche gli investimenti in early stage, che vedono un aumento delle dimensioni dei primi investimenti in una startup (le dimensioni medie degli accordi sono comunque aumentate in tutte le fasi nell’ultimo decennio).
La disponibilità di capitale continua ad aumentare grazie alla crescita esponenziale della raccolta fondi e le startup tendono ad essere più mature e sviluppate quando accedono al capitale istituzionale.
La crescita della dimensione dell’accordo medio, anche in fase iniziale della startup, si interseca anche con un altro fenomeno: la specializzazione dei VC.
Gli stili di investimento, infatti, stanno cambiando, con un aumento di interesse verso la specializzazione all’interno di un settore specifico. Ne segue che, all’interno di un settore, i VC possono essere interessati anche ad investimenti in early stage su aziende che potrebbero completare il portafoglio investimenti.
Dopo un solido inizio del 2021, l’attività dei VC nell’early stage ha registrato un nuovo record trimestrale, prologo risultati di fine anno stellari: superato infatti il tetto degli 80 miliardi di valore annuale delle transazioni, dopo tre anni, comunque da record, sopra i 40 miliardi.
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